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Piano d’emergenza in caso di massiccio afflusso feriti (PEIMAF)

L’esercitazione/simulazione europea Modex, nella giornata dell’8 giugno 2023 ha coinvolto anche gli Ospedali di Fabriano, Senigallia e Jesi. In tutte e tre le sedi ospedaliere infatti, intorno alle 20,30 è stato reso operativo, al fine di testarne l’efficienza, il Piano di Emergenza in caso di Massiccio Afflusso Feriti (PEIMAF), ovvero sono state attivate tutte quelle azioni di risposta immediata che permettono di garantire adeguata assistenza in caso di catastrofe che comporti, in maniera imprevista, l’accesso di numerosi pazienti, spesso molto gravi, tutti provenienti dallo stesso evento, presso il Pronto Soccorso Ospedaliero.

 

Presso l’Ospedale di Jesi l’esercitazione ha visto coinvolti, in maniera inaspettata, circa 20 operatori fra Medici, Infermieri, OSS e personale tecnico, che in circa mezz’ora hanno allestito presso la sala di attesa del CUP l’area dove assistere i feriti in codice verde, e presso il Pronto Soccorso le aree dedicate al trattamento dei pazienti in codice giallo e rosso.

 

Il termine dell’allestimento ha coinciso con l’arrivo dei figuranti/pazienti vittime del terremoto del Modulistan (ovvero l’evento catastrofico simulato ad Arcevia) accompagnati in Pronto Soccorso da Medici e Infermieri della squadra di soccorso della Romania che, nell’ambito dell’esercitazione europea, nei giorni scorsi, aveva allestito il Posto Medico per la stabilizzazione delle vittime sul luogo dell’evento (EMT tipo 1). Sono stati quindi simulati in Pronto Soccorso l’accettazione, la diagnosi e il trattamento di 6 pazienti in codice rosso, ovvero con compromissione delle funzioni vitali, e di un paziente in codice verde.

 

L’esercitazione si è svolta sotto la supervisione degli Osservatori della Protezione Civile Europea e degli Esperti Regionali delle MaxiEmergenze che hanno tutti espresso un ottimo giudizio sull’immediatezza e l’efficacia della risposta attuata presso l’Ospedale di Jesi, giudizio che conferma quanto già gli operatori sanitari hanno dimostrato durante l’emergenza Covid.

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